di Silvia Russo, Psicologa e Professoressa di filosofia e storia
La definizione coniata dal neurobiologo della Columbia University Michael D. Gershon di “secondo cervello”, individua nell’intestino la parte dell’organismo atta ad importanti funzioni che favoriscono il benessere fisico insieme al benessere psicologico della persona.
Numerose le prove scientifiche anche del CNR di una profonda connessione tra il cervello e l’intestino, sede di un vero e proprio sistema nervoso autonomo, poiché contiene oltre cento milioni di fibre neuronali sulla parete dell'addome. Dall’intestino parte la contrazione intestinale: è il "sentire di pancia" e anche “il pugno nello stomaco”, luoghi simbolo e sede nei visceri delle emozioni. Emozioni che mandano segnali al cervello e creano una memoria emotiva psicologica.
Altro indicatore interessante è che nelle cellule enterocromaffini della parete gastrointestinale viene sintetizzato il 95% di serotonina, responsabile del buon umore, battezzata l’“ormone della felicità”.
Il continuo collegamento tra il cervello e lo stomaco, l’esofago, l'intestino e il colon avviene attraverso il nervo vago, che parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare, verso il basso nel torace e nell'addome.
Il metodo psicologico è organizzato tenendo conto della struttura psicologica individuale della persona e dei processi psico-emotivi del Secondo Cervello.
Ognuno di noi ha una struttura psico-emotiva di nascita su cui si sviluppa la propria personalità: unica ed irripetibile e per questo importante da accogliere ed analizzare.
Il percorso SBP si attua ragionando sui nodi psicologici o vissuti "non digeriti" dalla persona che, con un dialogo con lo psicologo, partendo da domande mirate per esaminare nel profondo il paziente, permette di rielaborare determinati vissuti in una chiave specifica, in modo da renderli digeribili al livello della mente del Secondo Cervello.
Il percorso terapeutico con la Second Brain Psychology agisce in modo profondo anche sui problemi di dipendenza da sostanze, in quanto modifica l'esigenza e l'effetto fisiologico delle sostanze utilizzate tramite lo scioglimento dei vissuti che hanno causato la dipendenza stessa, andando a riequilibrare lo stato psico-fisiologico.
Il dialogo intrapsichico è efficace perché partendo dal dialogo “logico”, agisce a livello emotivo.
TESTIMONIANZA
“Questo percorso mi ha aiutata moltissimo a riacquistare fiducia in me stessa, aumentando la mia autostima, andando di conseguenza a ridurre ansia, timore verso gli altri e sensi di colpa. Ho ottenuto molti benefici dai quali ne traggo vantaggio tuttora”.