Di Elettra Agovino, Biologa nutrizionista
La domanda più frequente nel periodo che precede il Natale è: “Ma almeno a Natale posso mangiare?”
La risposta è deducibile, è possibile mangiare “liberamente” nei giorni di festa, seppur cercando di tenere un freno.
Il programma da seguire è semplice: Dieta libera ma moderata nei giorni festivi (24-25-26 dicembre – 31 dicembre e 1 gennaio).
Come fare?
Nei giorni successivi è fondamentale riprendere nuovamente la dieta per due motivi:
1) porre rimedio subito ai danni della dieta libera, cercando di perdere almeno parte dei chili presi durante cenoni e pranzi di Natale
2) una breve pausa può talvolta essere un aiuto per chi è a dieta da molto tempo e tende a stancarsi, ma può anche essere deleterio per quelle persone la cui volontà vacilla, infatti se non si riprende subito la dieta e si aspetta la fine del periodo festivo (dopo il 6 gennaio) sarà quasi impossibile ricominciare perché verrà meno la determinazione.
Il periodo natalizio è molto lungo e tende a mettere a dura prova la volontà di chi segue una dieta perché durante “Novena natalizia” (dall’8 dicembre al 6 gennaio) generalmente in casa sono presenti in maggiori quantità dolci e cioccolata che portano a “sgarrare”.
Anche chi non segue un regime alimentare particolare dovrebbe prestare attenzione ai giorni che intercorrono tra Natale e l’Epifania per evitare che quindici giorni consecutivi di “abbuffate” regalino a gennaio qualche chilo in più.
Attenzione quindi ai cibi che continuano a circolare dopo i giorni festivi, alla tentazione di brindare più volte con la “scusa della festa”, agli stuzzichini conviviali durante le tombolate e le riunioni con gli amici.
Ma come è cambiata questa situazione nell’anno della pandemia?
Purtroppo è cambiata in peggio, perché nonostante siano ridotte le occasioni di incontri e le cene con gli amici, si trascorre più tempo in casa e quindi a contatto con le “tentazioni”. Inoltre, salvo rare eccezioni, in questo periodo è anche molto limitata la pratica dell’attività fisica, sia nei bambini, che passano meno tempo a correre e giocare all’aperto, che negli adulti i quali tendono a trascorrere la maggior parte del loro tempo sul divano a consumare snack e dolciumi che diventano veri e propri “Confort food” ovvero quei cibi che ci fanno sentire a nostro agio nei periodi di forte stress come quelli che stiamo vivendo.
La soluzione ottimale è quindi quella di tenersi impegnati, così da ricercare meno supporto nel cibo, limitando le abbuffate nervose e di noia, così da non danneggiare non solo il corpo ma anche la mente.