La poesia, il racconto e il romanzo sono anzitutto, e da sempre, un modo che gli umani utilizzano per dare una forma – e dunque un senso – al mondo. Le paure più profonde, le emozioni più forti e i sentimenti più caotici trovano in certi brani una grammatica spirituale, svolgendo un ruolo al contempo catartico e divertente nel senso più elevato del termine (da divertere ovvero deviare, errare, vagare).
Alcune opere riescono nel duplice miracolo della liberazione e della bellezza; potremmo definire queste opere iniziatiche, nel senso di trasformative. Mentre le si legge si cambia assieme a loro, poiché esse stesse sono concepite e scritte in un clima di avventura, di cambiamento interiore. Ma non solo: la scrittura è a disposizione di chiunque quale atto di confessione, analisi e perfino meditazione. Spesso è proprio scrivendo che capiamo meglio ciò che cerchiamo, ciò che desideriamo, ciò di cui abbiamo bisogno.
Possiamo esplorare una parte di questo mondo assieme, facendoci guidare di tanto in tanto dalle voci più grandi e sottili della modernità.